GRAVELLONA TOCE
Gli scavi che hanno riportato alla luce sepolcri, suppellettili, armi e fondamenta di edifici relativi a secoli e culture diverse testimoniano che la località era già abitata duemilacinquecento anni fa. Indiscussa nei secoli era l’importanza strategica di Gravellona Toce, all’imbocco dell’Ossola (punto obbligato di passaggio tra la Svizzera e la pianura del Ticino).
Un buon numero dei reperti rinvenuti nel corso degli anni da studiosi ed appassionati venne esposto nell'Antiquarium di Mergozzo, nato nel 1969 ed oggi divenuto Museo Archeologico, che merita senz’altro una visita. La chiesa parrocchiale di San Pietro, risalente al secolo XII, è stata più volte ampliata e rimaneggiata: la facciata del 1862, progettata da Pompeo Azari, è in stile neo-rinascimentale. Il campanile in granito rosa risale al 1856 ed è sormontato da un modesta cupola disegnata nel 1930. Le decorazioni interne sono assai recenti.
Ma l’edificio più significativo di Gravellona Toce è la Chiesa romanica di San Maurizio, di cui abbiamo notizie già nel decimo secolo: ebbe una storia travagliata e nel corso del Seicento fu adibita a lazzaretto. Le pareti, decorate esternamente da archetti pensili, presentano finestre rettangolari che hanno preso il posto delle monofore originarie. All’interno, ad un’unica navata, le volte a crociera della copertura quattrocentesca sono state recentemente sostituite da capriate scoperte. Il campanile, indipendente ma direttamente collegato alla chiesa, risale alla fine dell’undicesimo secolo e si erge sul fianco settentrionale. La cella campanaria e la cupola ottagonale sono aggiunte posteriori.
I dintorni offrono paesaggi inattesi e suggestivi: i pioppeti inframmezzati ai prati sulle sponde del Toce, il pendio che sale verso la cima del Cerano e che offre alpeggi e sentieri per passeggiate ed escursioni, la testata settentrionale del Mottarone con la strada che conduce alla cava di granito rosa, tratto ricco di possibilità per gli amanti del trekking.